Fonte: Corriere della Sera
Il rilancio del Paese esige di non riprendere i dibattiti nel modo teatrale e gridato in cui li abbiamo condotti fino alla crisi del coronavirus. La questione degli stranieri irregolari, che vivono in Italia, è tornata alla ribalta nelle ultime settimane. Giustamente il mondo dell’agricoltura ha posto il problema dei lavoratori stagionali che mancheranno e della necessità di rimpiazzarli. Buona parte degli stranieri potrebbe essere utilizzata a questo fine con la regolarizzazione.
La questione è ben impostata. Non si capisce però perché resti in ombra l’altra parte del problema: la situazione di babysitter, colf e badanti. Sono circa 250.000, quasi tutte donne dell’Est Europa extra Ue o dell’America Latina, dedicate ai servizi alla persona o alla famiglia. Queste lavoratrici non hanno mai potuto regolarizzarsi, perché non c’è stata più possibilità di farlo dal 2012, dall’epoca del governo Monti. Eppure, con il loro servizio, rispondono a una necessità vitale della società italiana.