Sono passati venticinque anni da quando, sulla loggia centrale di San Pietro, apparve Karol Wojtyla, il primo papa non italiano dal 1523. Chi è Giovanni Paolo II? Andrea Riccardi, tra i maggiori storici del cristianesimo contemporaneo, non scrive un’altra biografia di Giovanni Paolo II, ma prova a comprenderlo, ripercorrendo le linee di forza dell’esistenza dell’uomo-Wojtyla.
Di quest’uomo, cosI estroverso, si sa tanto. Ma c’è qualcosa di più profondo da capire. Il pontificato di Wojtyla nasce in un tempo di crisi: si confronta con un Occidente difficile e secolarizzato. Una parte cospicua del mondo (quello da cui lui stesso viene) è dominata dal comunismo. II marxismo sembra affascinare una parte dei cristiani occidentali. Giovanni Paolo II affronta la crisi del cattolicesimo in una stagione che non sembra religiosa o che spinge la fede ai margini. Come affrontare la crisi e governare la Chiesa? La risposta di Wojtyla è molto personale: l’io si sostituisce al noi aulico usato dai suoi predecessori. E’ nella sua persona, più che in un progetto di governo, che si trovano le risposte di un metodo originale di fare il papa tra la caduta del muro di Berlino e la globalizzazione. La storia del più grande leader religioso del Novecento diventa una delle chiavi per comprendere meglio questo nostro mondo, religioso e non religioso, nel difficile passaggio tra il XX e il XXI secolo.