Alla vigilia della visita di papa Francesco alle Nazioni Unite, vede la luce un volume di Andrea Riccardi che ci aiuta, ancora una volta, a ripercorrere la storia di un evento il cui valore va ben oltre la cronaca.
Riccardi pubblica il testo pronunciato da Paolo VI, il primo pontefice a recarsi all’ONU, nel 1965 e ne svela la genesi e gli scopi con grande rigore scientifico. Una lettura che ci aiuta a comprendere con maggiore profondità il presente.
Il 4 ottobre 1965, Paolo VI visita le Nazioni Unite. È il primo Papa a compiere questo passo aprendo la strada ai suoi successori. In quel 1965, in un tempo di guerra fredda, ciò rappresenta davvero una grande novità. Papa Montini è consapevole della svolta e dei nuovi scenari che si aprono. Nel saggio introduttivo, l’autore sottolinea come la visita fosse un’occasione per rivolgere il messaggio della Chiesa non solo ai governanti ma al mondo. Da allora, il rapporto fra il Pontefice e i governi delle nazioni non sarà più lo stesso. Paolo VI parla all’ONU a nome del Concilio, allora aperto a Roma, in un momento di profondi cambiamenti per il cattolicesimo contemporaneo. Il messaggio centrale del discorso del Papa alle Nazioni Unite, ancora attualissimo, è il “no alla guerra”. L’esile uomo in bianco ritiene di avere questa autorità: “siamo esperti di umanità”, dice, e propone con determinazione la Pace. In appendice completano il volume il discorso manoscritto del Papa, la trascrizione con le correzioni diplomatiche e, infine, il testo ufficiale.
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