E’ uscito da pochi giorni in Italia, per le edizioni San Paolo,Umanesimo Spirituale. Dialoghi tra Oriente e Occidentea cura di Andrea Riccardi, l’edizione integrale dei Dialoghi tra il teologo ortodosso Olivier Clément e il patriarca ecumenico di Costantinopoli Atenagora.
Si tratta di un testo importante, che merita di essere conosciuto dal pubblico italiano in modo integrale. Le passate edizioni in lingua italiana, infatti, lo proponevano solo parzialmente.
Il dialogo avvenne nel 1968 e fu pubblicato in Francia l’anno seguente. Qual’è la sua attualità?
Scrive Andrea Riccardi nell’introduzione:
“Umanesimo Spirituale è una grande introduzione alla spiritualità e alle problematiche religiose e umanistiche delnostro tempo. … Questo testo non è invecchiato e tocca ancora i principali problemi della fede, della Chiesa, dell’unità dei cristiani, della vita umana. …
I dialoghi tra Atenagoras e Clément, se hanno la profondità di uno sguardo di fede, non sfuggono alla storia e alle domande brucianti dell’attualità. … Colpisce, dopo vari decenni, la loro attualità.
Come tutti i classici, parla del proprio tempo, ma sa interloquire con i problemi e la sensibilità delle donne e degli uomini del tempo successivo”.
Riccardi richiama l’attenzione anche sui protagonisti del dialogo.
“Clément nasce in un ambiente laico, anzia ateo nella Francia meridionale e diventa cristiano ortddoso provenendo da una storia personale di ateismo e laicità. (…) Questa biografia laica e atea non è così rara, ma rappresetna la condizione di un umero crescente di europei in un mondo che – come dice il grande storico e sociologo Emile Poulat – “è uscito da Dio”.
Atenagora è, dice Riccardi “molto diverso da Clément, con una storia molto particolare: un vero orientale, abbigliato con l’abito dei monaci della Chiesa d’Oriente”. Allo stesso tempo, è segnato da una lunga vicenda cosmopolita che lo conduce dai Balcani in Grecia, agli Stati Uniti, infine in Turchia, che gli fa dire di se’ “Io rimango un orientale, ma allo stesso tempo sono un cittadino del mondo”.
Due uomini molto diversi, segnati da quella che Riccardi chiama la “teologia dell’incontro”. Il loro lungo dialogo produce un grande incontro spirituale tra Oriente e Occidente – quelli che papa Woytila chiamava di due “polmoni” dell’Europa.
Agli uomini e le donne di questo tempo, in cui la parola futuro sembra diventata carica di minaccia, questo volume offre un ribaltamento di prospettiva, ben espressa nelle parole di Atenagora che chiudono il volume: “Noi contempliamo la situazione attuale con un profondo senso di responsabilità per il tipo di mondo che usicrà dalla situazione di oggi. E’ questa l’ora della Chiesa: unita, essa deve offrire orientamenti cristiani al mondo nuovo che nasce”.
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