Fonte: Famiglia Cristiana
Il 27 gennaio è il giorno in cui, nel 1945, furono abbattuti i cancelli di Auschwitz. Si concluse così la tragica vicenda che aveva inghiottito la vita dì milioni di ebrei europei e di tanti altri abitanti del continente. Il 27 gennaio è divenuto il Giorno delta memoria con una legge dello Stato. Ricordare la Shoah in una giornata particolare non è una stanca ritualità, come talvolta divengono gli anniversari. Troppo drammatica e viva è la memoria di quella storia, perché questo Giorno si spenga nella ripetizione.
Del resto la memoria della Shoah è sottilmente insidiata e talvolta negata. Non voglio drammatizzare qualche episodio accaduto, che però non può essere sottovalutato. Sono fatti gravi. Le espressioni antisemite, le minacce, la recrudescenza di affermazioni negazioniste
o antiebraiche sui siti Web, alcuni atti (come l`asporto di mattonelle con i nomi di deportati ebrei a Roma) rappresentano l`espressione della volontà di non fare i conti con la Shoah o di cancellarne il ricordo.
Ma perché questo rifiuto dopo più di sessant`anni da quei tragici avvenimenti nel cuore della Seconda guerra mondiale? Non si tratta dí espressioni di anticonformismo goliardico, ma di qualcosa di profondo, collegato alla permanenza di resti di folli ideologie. Soprattutto, attraverso questi atti, si manifesta il rifiuto di far propria una svolta epocale della coscienza europea, quella avvenuta dopo la Shoah. Questa è stata un avvenimento così drammatico e radicale da poter essere considerato unico, in cui si intrecciarono tanti segmenti negativi e pericolosi della storia del nostro continente. Prendere coscienza della Shoah impone un diverso rapporto non solo con l`ebraismo, ma anche con la realtà umana in cui noi viviamo.
Il rabbino Elio Toaff, figura storica dell`ebraismo italiano e grande personaggio nazionale, ha sempre ricordato che quello che è avvenuto contro gli ebrei riguarda tutti e finisce per coinvolgere tutti.
Dalla guerra mondiale e dalla Shoah comincia un`altra storia per l`Europa e per l`Italia. In un certo senso, la volontà di unione e di pace tra i Paesi europei nasce proprio dal rifiuto di Auschwitz, dalla coscienza condivisa che non si può scendere così in basso nell`abisso del male. Dopo l`esperienza di quel grande male, gli europei hanno preso un`altra strada.
In questo momento difficile, non soltanto per l`economia ma anche per la stessa coesione europea, ripartire dalla lezione rappresentata
dalla memoria della Shoah ha un valore tutto particolare. Sì, il Giorno della memoria, ogni anno, ripropone l`appuntamento con un evento tragico e decisivo per la nostra storia, mentre intende trasmettere un messaggio decisivo alle giovani generazioni. Proprio la scomparsa
degli ultimi testimoni, scampati a tanto dolore, impone questo impegno.