Fonte: FanPage.it
“C’è obiettivamente margine per le trattative: credo che la pace debba essere trovata attorno al tavolo da ucraini e russi”. Andrea Riccardi, fondatore della Comunità di Sant’Egidio, nell’intesa per fermare la guerra in Ucraina ci crede ancora. Questo nonostante il secondo round di incontri tra i delegati di Kiev e Mosca sia stato rimandato. Ai microfoni di Fanpage.it, l’ex ministro per la cooperazione internazionale e l’integrazione nel governo Monti, dice che non c’è più tempo da perdere e auspica interventi dell’Europa e dell’Occidente non a favore della guerra, ma della via diplomatica.
Riccardi si definisce “un pacificatore” e argomenta che il nostro Paese, come tutto il mondo occidentale, negli anni passati ha sottovalutato “il valore della pace e il rischio della guerra”. Ora, quindi, chiede di non perdere tempo: niente più vite umane perdute e accelerazione da parte di tutti per tornare a trattare. “La pace– sentenzia- non arriva con la vittoria di una parte sull’altra”.
Per questo, per il fondatore della Comunità di Sant’Egidio, serve un ruolo forte dell’Unione europea. “La grande notizia di questi giorni– ricorda- è il riarmo della Germania, poi c’è l’impegno di parecchi Paesi occidentali Nato nel fornire armi di vario tipo”. Il problema, però, “è che mancano una politica estera comune e uno strumento di difesa comune, perché la nostra Europa dà soldi e armi, ma è incapace di realizzare una politica comune e di avere un esercito comune”.