01/04/2012 Dopo l’aggressione a Monterotondo. “Le donne non si devono toccare sono il motore dell`integrazione”

di gigasweb

Fonte: La Repubblica

Il ministro Andrea Riccardi condanna fermamente l`attacco. "Ma è la spia di un malessere più grande"

ROMA-»Le donne, tutte le donne, straniere e non, vanno rispettate anche perché rappresentano un elemento di integrazione decisivo. Mi fa impressione sapere che, come nel caso di Monterotondo, ci sono persone che le picchiano. Purtroppo in Italia c`è un clima di tensione: bisogna lavorare tutti per evitare che si ripetano episodi come questo».IlministroperlaCooperazione internazionale e per l`Integrazione, Andrea Riccardi, usa parole ferme per condannare l`attacco e gli insulti in un bar a due sorelle tunisine, una delle quali indossava il copricapo islamico. Ma la sua non è una difesa d`ufficio. Da studioso attento va oltre, con un ragionamento che tocca questo momento storico.

Ministro Riccardi, quanto accaduto ale porte di Roma è un semplice episodio o la spia di un malessere più grande?

«È un episodio di cui non abbiamo ancora tutti i contorni. Ma è un caso che ci fa capire che dobbiamo stare attenti».

A che cosa?

«Al fatto che ci troviamo in un periodo di crisi economica e di difficoltàperle famiglie. Così aumentai`rischio della ricerca di un capro espiatorio».

Lei pensa ad altri casi?

«Sì, l`Europa ha ancora negli occhi quanto accaduto con le uccisioni dei bambini ebrei a Tolosa».

Quello di Monterotondo però è un caso diverso.

«Certo. Ma ho riflettuto molto su quel che è avvenuto in Francia, dopo essere andato nella sinagoga di Roma. Non è bastata la Shoah a estirpare l`antisemitismo, il razzismo è duro a morire».

Ma non l`ha colpita anche la violenza verbale usata?

«Ci sono stereotipi figli di una mentalità. Purtroppo sono alimentati dalla stoltezza dell`islamismo radicale. Ma la maggior parte dei musulmani qui lavora e si fa volere bene».

E il suo ministero che cosa fa su questo fronte?

«Ora ho istituito una Conferenza permanente su "Religioni, cultura e integrazione". Ho riunito tutti i leader religiosi in Italia, che considero dei mediatori importanti con le comunità straniere. E a loro ho ricordato il ruolo decisivo che ha la donna».

Da che punto di vista?

«La donna rischiatalvolta di essere prigioniera della famiglia e di una cultura che non rispetta í diritti umani. Mentre, quando può relazionarsi, con il mondo esterno è un elemento fondamentale di integrazione».

Ma le regole di casa nostra vengono sempre rispettate?

«Io credo che siagiusto conservare le tradizioni religiose, ma che non si devono nemmeno negare le regole del Paese in cui si vive. Perché dobbiamo avere valori comuni e sicurezza
per tutti».

A Monterotondo nessuno è intervenuto in difesa delle straniere…

«Mi fa impressione. Un uomo che picchia una donna è un fatto inqualificabile. Però qui c`è un clima di tensione da prevenire».

Come?

«Trasmettendo un messaggio di speranza alla gente: che, dopo i sacrifici, ce la faremo a vivere meglio, tutti insieme».