Fonte: Avvenire
"Quel che è successo a tolosa mostra che bisogna creare una nuova cultura condivisa. La Giornata contro il Razzismo non è una riccorrenza vuota, c'è bisogno di pensieri, parole e linguaggio nuovi perchè le parole contano e talvolta possono diventare armi contundenti". Per il ministro della Cooperazione e all'integrazine Andrea Riccardi "la predicazione del disprezzo e dell'odio nelle menti folli prepara atti inconsulti. Il razzismo non sia una parola vecchia, ma una nostra preoccupazione, una lente con cui osserviamo la società". Il ministro ha aperto così l'iniziativa "RazzisNo!" promossa da CGIL, CISL e UIL nella Giornata Internazionale contro il razzismo. Tragedie come il rogo nel campo rom a Torino e l'omicidio dei senegalesi a Firenze non devono più ripetersi: "Il razzismo deriva dallo spaesamento perchè non siamo abituati a pensarci nel mondo. E i "pazzi" sono coloro che reagiscono con violenza. Per cambiare il volto di questo Paese c'è bisogno di tutti. Stato, Istituzioni, sindacati e religioni". Per il ministro anche i mezzi di informazione spesso dipingono gli immigrati come un pericolo. Sulla cittadinanza agli stranieri ha poi ribatito la sua idea per uno "ius culturae", a metà strada tra lo "ius sanguinis" e lo "ius soli". Il leader della Cisl Raffaele Bonanni è più scherato per lo "ius soli" che va riconosciuto a chi nasce e si sente parte del nostro Paese. Chi costituisce una forza economica per l'Italia ha diritto di considerarsi cittadino e deve avere il diritto al voto". Giuseppe Casucci della Uil ha sottolineato come il quintuplicarsi della popolazione immigrata negli ultimi cinque anni per lo più attraverso ingressi irregolari poi sanati rappresenta "un falimnento nella gestione dei flussi". Pietro Soldini della Cgil ha stigmatizzato, oltre al "razzismo popolare" e "mediatico", quello "istituzionale" che produce "strumenti vesatori come il persmesso di soggiorno a punti".