Fonte: Famiglia Cristiana
Tanti problemi aleggiano sul nostro futuro: un'economia in affanno, una politica che non guarda al domani, una vita quotidiana difficile. Bisogna avere il coraggio di guardare i veri problemi in faccia. Allo stesso tempo, però, occorre ridurre ai loro termini i problemi oggettivamente meno grandi. Uno di questi (molte volte evocato dalla politica) è quello dei rom.
È una questione da risolvere. Un rapporto della commissione straordinaria del Senato per la tutela e la promozione dei diritti umani ha condotto un'indagine sui rom, approvata all'unanimità. Il risultato è un prodotto positivo della nostra politica. Forse per questo se ne è parlato quasi niente, nonostante si lancino di tanto in tanto allarmi sulla presenza dei rom nelle nostre città. Conviene invece aver presente questo testo. Scopo dell'indagine: «Rompere il velo di ignoranza».
Quanti sono i rom in Italia? Non più di 130-150 mila (stima massima:170 mila). Sono lo 0,2% degli italiani, mentre in Romania rappresentano 1'8% della popolazione (1,8 milioni), in Spagna l'1,6% (650-800 mila), in Francia lo 0,5% (280 mila), in Grecia il 2% (200 mila)… Non un'invasione, in Italia.
E sono un popolo di bambini: il 600/0 ha meno di 18 anni. Solo il 25% raggiunge i 75 anni, mentre il 51% degli europei arriva a quest'età. Bastano queste cifre a illustrare le difficili condizioni di vita di un popolo, ma anche a mettere in rilievo che, per la giovane età dei più, si può iniziare una nuova vita. Se lo si vuole.
Il rapporto ha una parte propositiva, che indica una via d'uscita dalla miseria dei rom (la massiccia presenza dei campi è un fenomeno per lo più italiano). C'è una volontà di essere stanziali da parte dei rom, che va assecondata creando opportunità. La casa è la prima soluzione. Segue la scuola. Infine il lavoro. A questo si aggiunge la questione dei documenti in genere e del riconoscimento della cittadinanza ai bambini rom nati in Italia.
Come si vede, la via d'uscita proposta è un investimento promozionale e non una politica repressiva. Si vede il buonsenso della commissione del Senato, che ha studiato la questione, visitato i campi e suggerito una politica. La questione rom è risolvibile. In questo senso – va ricordato – si è spesa la voce di Benedetto XVI. Ricevendo i rom in Vaticano (per la prima volta da parte del Papa), ha evocato l'olocausto di questo popolo durante il nazismo: «La coscienza europea non può dimenticare tanto dolore!», ha detto. Infatti i rom hanno una storia dolorosa.
Il Papa ha concluso con un invito: «Vi invito, cari amici, a scrivere insieme una nuova pagina di storia per il vostro popolo e per l'Europa! La ricerca di alloggi e lavoro dignitosi e di istruzione per i figli sono le basi su cui costruire l'integrazione da cui trarrete beneficio voi e l'intera società». Sono parole di speranza da sottoscrivere interamente.