Fonte: Corriere della Sera
Il personale e il linguaggio del nuovo governo sono estranei al mondo e al modo di ragionare dell’universo cattolico. Il caso della nave Aquarius
La presentazione alla Camera del governo Conte, qualche giorno fa, è stata definita da Avvenire con un titolo severo in prima pagina, «Si cambia». Senza slanci. Eppure in passato il direttore del quotidiano, Tarquinio, aveva tentato un dialogo con i pentastellati tra le perplessità della segreteria della Conferenza episcopale italiana (Cei). Avvenire, parlando de «La povera visione» (titolo di un editoriale), nota nel programma di Conte il trionfo del pragmatismo venato da «parecchio giustizialismo» (inasprimento delle pene, legittima difesa allargata, agenti provocatori), tanto da concludere che più di un avvocato degli italiani, come promesso, «si tratta di un inquisitore».
La Chiesa all’opposizione? Non è la sua posizione. Ma il personale e il linguaggio del governo sono estranei al suo mondo e al suo ragionare. Lo si è visto nella recente vicenda della nave Aquarius. Un dialogo va tutto costruito. Intanto il presidente della Cei, Bassetti, ha posto alcuni «paletti» su temi come persona, lavoro, famiglia, Europa, progressività fiscale (quindi no flat tax), migranti… Anche il presidente dei vescovi europei, Bagnasco ha fatto sentire la sua voce sui migranti. La Cei pensa a un’Italia ancorata all’Europa e responsabile nel Mediterraneo. Al mondo mediterraneo, sarà dedicato un futuro grande convegno della Chiesa, che delineerà una visione dell’Italia nella regione.