Fonte: L'Unità
Le aspettative sono altissime. La sfida, improba quanto affascinante. Ricostruire dalle macerie la Cooperazione italiana, ridando slancio ad un mondo solidale che per generosità e intelligenza ha incarnato, nelle aree più calde e sofferenti del mondo, la «diplomazia del fare».
Un mondo di frontiera, che guarda con attenzione e speranza al duplice investimento, umano e di struttura, operato dal Professore. Realizzare il ministero della Cooperazione internazionale e dell'Integrazione, e affidarlo ad una personalità che alla «diplomazia del fare» ha dedicato energie e passione: Andrea Riccardi, fondatore della Comunità di Sant'Egidio.
Questo duplice investimento rappresenta un messaggio a quella rete di associazioni, Ong, movimenti di base, che non hanno mai accettato di vedere l'Italia del Cavaliere accumulare «maglie nere» su ogni fronte dell'impegno internazionale. «La costituzione di un dicastero specifico per la cooperazione internazionale – commenta il Presidente di Link2007 Arturo Alberti – rappresenta un'indubbia novità e anche una sorpresa. È il segnale di un rinnovato interesse e un rilancio della cooperazione italiana, dopo anni di progressivo impoverimento e di marginalità nel dibattito politico.
Anche se il neo ministro dovrà tener conto delle attuali difficoltà finanziarie, potrà delineare quel cammino nuovo di cui sentivamo il bisogno. Siamo certi che il ministro Riccardi, anche alla luce della sua lunga esperienza e dei valori che ha sempre espresso, potrà dare un grande contributo in merito. Le organizzazioni non governative contano nella ripresa di un dialogo costruttivo al fine di valorizzare al massimo il ruolo dell'Italia nella cooperazione internazionale». «Ad Andrea Riccardi è stato richiesto di dare un contributo straordinario, come ministro per la Cooperazione internazionale e l'integrazione. È una responsabilità in più e mi sembra un segnale molto significativo della qualità del nuovo governo. Nuovo non solo perché appena annunciato e presto insediato, ma perché innovativo nella struttura e nei compiti che si dà. Cooperazione internazionale e integrazione: mi sembra che si dia centralità a qualcosa di importante e che finora è stato ritenuto accessorio, un lusso, qualcosa di non necessario. Mi sembra un segno di speranza per tutti, nella giusta direzione», annota Mario Marazziti, portavoce della Comunità di Sant'Egidio.
Risollevare le sorti della Cooperazione: è l'impegno del neo ministro. Che incontra l'immediata disponibilità del mondo della solidarietà e del volontariato. «Esprimiamo la nostra grande soddisfazione per la nomina del professor Andrea Riccardi nella funzione di ministro per la Cooperazione internazionale e l'integrazione – rimarca Francesco Petrelli, presidente di Oxfam Italia – L'istituzione di questo ministero è un indiscutibile segnale della volontà di rilanciare la cooperazione dell'Italia come parte rilevante della politica estera e del suo ruolo internazionale. Siamo fiduciosi – aggiunge Petrelli – che si possa aprire una nuova stagione che riaffermi i valori di solidarietà e apertura al mondo e tuteli al tempo stesso la credibilità dell'Italia. Ciò appare indispensabile dopo anni segnati da una politica costante di dismissione della cooperazione e dal mancato rispetto degli impegni internazionali. Una politica che ha portato l'Italia in fondo alla lista dei Paesi donatori con un taglio che ha superato il 50% negli ultimi tre anni». «Il rilancio della credibilità del nostro Paese passa anche dal rispetto degli impegni dell'Italia nella lotta alla povertà. Per questo consideriamo una svolta importante e positiva la creazione di un ministero dedicato al tema della cooperazione internazionale», incalza Marco De Ponte, segretario generale di Actionaid. «Ad Andrea Riccardi – osserva De Ponte – non mancano né esperienza né consapevolezza su quello che occorre fare con urgenza, e confidiamo che saprà svolgere il suo ruolo al meglio, contribuendo a rilanciare il ruolo del nostro Paese nella lotta alla povertà ponendo subito al vertice della propria agenda il rispetto degli impegni presi dall'Italia sulla scena internazionale».