Fonte: Famiglia Cristiana
Benedetto XVI visita il Libano dal 14 al 16 settembre. È un viaggio da seguire con attenzione e simpatia, perché si tratta di una scelta coraggiosa. Il Libano sta attraversando una stagione molto difficile, contagiato com'è dal conflitto che travaglia la vicina Siria. Il Libano è un Paese complesso, a lungo lacerato dal conflitto tra cristiani e musulmani. Nato come Stato a maggioranza cristiana, oggi più del 60 per cento dei suoi abitanti sono musulmani. Ma anche il mondo musulmano registra profonde differenze, come tra sunniti e sciiti. Queste e molte altre sono le difficoltà del Paese.
Eppure, nonostante i problemi, il Libano – come diceva Giovanni Paolo II – è un messaggio. Qui vivono insieme cristiani di diverse confessioni accanto a musulmani sciiti e sunniti o di altre comunità. Nonostante le lacerazioni dolorose, è stato a lungo l'unico Paese democratico del mondo arabo (con una stampa libera), finché gli altri Stati non si sono aperti alla democrazia con la "primavera araba". I cristiani in Libano si sono sempre sentiti liberi, cittadini sullo stesso piano dei musulmani. Il che non avviene in altri Paesi arabi, dove le minoranze cristiane si ritrovano spesso nella condizione di cittadini di seconda categoria rispetto ai musulmani.
Benedetto XVI si mette in viaggio in un periodo di grande difficoltà. Ha preso serenamente la decisione di recarsi in una regione calda, nonostante taluni lo sconsigliassero per incoraggiare i cristiani a restare nel Paese. Questi, stanchi dell'insicurezza, sono tentati dall'emigrazione. Ma la loro presenza in Libano, come in tutto il mondo arabo, è decisiva per molti motivi. Questi luoghi conservano tante memorie del cristianesimo nascente. Ma soprattutto, di fronte alla maggioranza musulmana, i cristiani sono un' espressione di pluralismo e un argine contro il totalitarismo islamico.
Certo in questo periodo i leader cristiani sono preoccupati: si chiedono se, con la fine delle dittature arabe e l'affermazione della democrazia, la pressione della maggioranza musulmana e del fondamentalismo islamico non li spingerà ancora più ai margini. Democrazia, per loro, significherà anche sicurezza? Sono comunità che hanno sofferto dalle dittature di alcuni Paesi musulmani.
Molti si aspettano indicazioni importanti dalle parole del Papa. Ma, soprattutto, ciò che è davvero incoraggiante è la sua presenza in una terra complicata e in un momento difficile. I cristiani d'Oriente spesso si sentono dimenticati da quelli (tanto più numerosi) d'Occidente. Le giornate di Benedetto XVI in terra libanese ricorderanno che questo mondo è nel cuore della Chiesa. Indubbiamente, però, si tratta di un viaggio complicato e non esente da rischi per il Papa. Eppure, Benedetto XVI si appresta a compierlo con serenità, mostrando coraggio di fronte a quella che sembra essere la visita più difficile del suo pontificato.