14/07/2016 Al Consiglio di sicurezza ONU seggio a metà con l’Olanda, una lezione per l’Italia

di Andrea Riccardi

Fonte: Famiglia Cristiana

Andrea Riccardi in un editoriale su Famiglia Cristiana propone una politica estera più attiva e attenta alla cooperazione per tornare a contare

Un pareggio per l’Italia con l’Olanda: 95 voti a testa per il posto di membro non permanente al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite. Con fair play, Italia e Olanda hanno deciso: il primo anno di mandato sarà per il Governo di Roma e il secondo per i Paesi Bassi.
Si è fatto notare che l’Italia è stata già varie volte nel Consiglio di sicurezza: l’ultima nel 2007-2008. I piccoli Paesi tengono alla rotazione di presenze in questa assise. Svezia, prima classificata e Olanda mancano da più di dieci anni. Tuttavia c’è da capire meglio questa mezza sconfitta (o se si è ottimisti: mezza vittoria). Indubbiamente bisognerebbe guardare ai motivi di mancate solidarietà europee, come quella della Germania. Del resto noi italiani crediamo che il nostro Paese conti nel mondo e all’Onu più di quanto in realtà avvenga. Certo le crisi nel Sud del Mediterraneo ci pongono in una qualche centralità geopolitica (relativa). Ma c’è anche il peso della storia recente: ci sono stati anni in cui l’Italia si è ritirata da scenari internazionali come l’Africa, dove avevamo un ruolo attivo, non un lascito coloniale come per Francia e Gran Bretagna. Si pensi alla pace in Mozambico, dopo una guerra che ha fatto un milione di morti, firmata nel 1992 proprio a Roma.

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