28/05/2023 Quel popolo in fuga dalla miseria ai confini con gli Stati Uniti

di Andrea Riccardi

Fonte: Famiglia Cristiana

Scaduta la norma per limitare le richieste di asilo, i flussi sono aumentati. Tantissimi i minori soli. La riflessione di Andrea Riccardi su Famiglia Cristiana

In queste settimane, una folla dolente di candidati all’immigrazione si accalca ai confini meridionali degli Stati Uniti: dall’11 maggio è scaduta la misura introdotta nel 2020 da Donald Trump – la “norma 42” – servita per respingere i richiedenti asilo. L’ulteriore limitazione delle regole di entrata era stata adottata utilizzando le restrizioni antipandemiche. Dopo qualche incertezza, l’amministrazione Biden aveva deciso di non rinnovarle. Così in molti (pare circa 150 mila) provenienti dal Centroamerica si sono spostati verso la frontiera. 

Il Governo ha inviato 1.500 soldati sostenendo che non si tratta di dare il via al libero accesso, malgrado le accuse dei Repubblicani che governano gli Stati frontalieri con il Messico. L’amministrazione USA ha annunciato misure per arginare il flusso di migranti. Nell’era Trump la norma 42 impediva di richiedere asilo e consentiva agli agenti di frontiera di respingere o espellere subito. Spesso è anche avvenuto che i genitori venissero separati dai figli. 

Ora si è creato un clima di allarme in diverse città americane di confine. Come di solito avviene anche in Europa, l’unica risposta è securitaria. Anche in Messico il tema è delicato, specie dopo la tragica morte di quasi 40 migranti bruciati vivi all’interno del centro di raccolta di Ciudad Juarez prima di Pasqua. Dall’altro lato i trafficanti di esseri umani hanno fatto circolare la voce che la fine della norma 42 avrebbe riallargato le maglie per entrare negli USA. I fattori di spinta per emigrare sono tre: gli effetti della pandemia, il cambiamento climatico e l’insicurezza dei Paesi dell’America Centrale. Questi si stanno disfacendo, preda di Governi corrotti e autoritari. In Centroamerica gli USA continuano a favorire governi severi e dispotici. L’aspetto più delicato sono i minori non accompagnati che aumentano di numero: i genitori li lasciano partire da soli perché pensano che per i ragazzi sia più facile entrare. 

Un popolo sempre più vasto di bambini e giovanissimi si muove da solo, a rischio di cadere nelle trappole dei trafficanti di schiavi o di organi. L’amministrazione americana sta pensando di aprire in Guatemala e in Colombia “centri di elaborazione”. L’intenzione è quella di favorire percorsi legali e alleggerire la pressione alla frontiera. 

Il tema migratorio è legato alle prossime primarie e presidenziali del 2024. Sullo sfondo di un dibattito sulla sostituzione etnica simile a quello europeo. Un recente sondaggio condotto ad aprile tra gli elettori degli Stati in bilico ha rilevato che il 52% degli elettori pensa che Biden sia troppo debole in materia di immigrazione. Ma l’opinione pubblica americana rimane incerta sul da farsi. La realtà è drammatica e il vero problema è la crisi degli Stati centroamericani, dove l’economia è in grave difficoltà e la sicurezza ai minimi storici. Bisogna affrontare insieme con intelligenza e umanità il dramma del popolo dei migranti.

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