15/04/2015 Aleppo, massacro cristiano. Un appello di Andrea Riccardi

di gigasweb

Fonte: La Stampa

Aleppo, quella che era un città simbolo del Medio Oriente per la convivenza di culture, religioni ed etnie diverse, una delle città culturalmente e storicamente più ricche del mondo, sta morendo. E proprio mentre Papa Francesco denunciava il genocidio armeno a opera dei turchi del 1915, e il genocidio cristiano presente, i ribelli bombardavano con i missili Grad i quartieri cristiani della città.  

Riportiamo alcuni messaggi, diffusi da Ora pro Siria : “Missili Grad sulle zone cristiane, chiese, case. Decine di morti, famiglie sotto le macerie, palazzi interi per terra, ospedali pieni di feriti. E' tutta gente povera che aveva solo la propria casa, e ora non sa dove andare! Non sappiamo che fare! Ma fino a quando questo compromesso silenzio internazionale?! firma: Sacerdote Cattolico Aleppino”..  

“Ancora una volta la Famiglia Salesiana di Aleppo saluta due giovani dell'oratorio in partenza per il cielo. La tempesta della feroce guerra in corso in Siria ha colpito di nuovo i ragazzi di Don Bosco. Con tanta tristezza abbiamo ricevuto la notizia della morte dei due giovani fratelli Anwar Samaan e Misho Samaan insieme alla madre Minerva, causata da un razzo caduto sulla loro casa oggi 10 aprile 2015. Anwar e Misho hanno trascorso la loro fanciullezza e giovinezza nella casa di Don Bosco, e da animatori hanno lasciato nell'animo di tanti un segno di gioia e di amore alla vita. Anwar è il fratello maggiore (nato il 20 luglio 1993) mentre Misho è il minore (07 settembre 1998): due giovani nel fiore della vita. I Salesiani del Medio Oriente danno le condoglianze alla loro famiglia e a tutti i loro amici e conoscenti. Preghiamo affinché la pace e la gioia del Signore Risorto raggiunga il cuore del nostro Medio Oriente ferito. I salesiani del Medio Oriente”. 

La situazione, già drammatica, nella complicità degli Stati Uniti e della Turchia, oltre che delle altre potenze internazionali e regionali dietro la guerra in Siria, ha provocato un appello del fondatore della Comunità di Sant’Egidio, Andrea Riccardi: “Ad Aleppo continuano a morire cittadini innocenti senza che la comunità internazionale proponga un’iniziativa per salvare la popolazione di Aleppo da un conflitto che in oltre due anni ha provocato migliaia di vittime e di sfollati”. Dopo il recente bombardamento della scuola Saed al-Ansari, nel distretto di Mashhad ad Aleppo, che ha causato la morte di cinque alunni tra i 12 e i 15 anni e di tre insegnanti, il fondatore della Comunità di Sant’Egidio, Andrea Riccardi, invoca una tregua che permetta la cessazione degli scontri e il soccorso degli abitanti: “Non è più possibile restare fermi di fronte al quotidiano moltiplicarsi delle vittime, ad una tragedia che vede spegnersi sempre più una città che rappresentava un luogo di secolare coabitazione tra cristiani e musulmani. La comunità internazionale deve intervenire con urgenza sulle parti in conflitto per giungere all’immediata apertura di un corridoio umanitario che permetta il soccorso degli abitanti. Non far nulla equivale alla scelta di far morire in tempi terribilmente brevi chi è rimasto in città”.  

Andrea Riccardi è l’autore di “Save Aleppo”, un appello lanciato il 22 giugno 2014, che ha riscosso l’adesione di migliaia di firme tra cui un buon numero di rappresentanti delle istituzioni e del mondo della cultura. “Salvare Aleppo – si legge nell’appello – vale più che un'affermazione di parte sul campo! Si debbono predisporre corridoi umanitari e rifornimenti per i civili” nella convinzione che “bisogna imporre la pace in nome di chi soffre” e “ricostruire un futuro per questo storico crocevia per tanti popoli”.