18/09/2012 «Multe a chi non indica i rischi di perdere»

di gigasweb

Fonte: Corriere della Sera

«Basta con le facili illusioni e i falsi miracoli Ora sarà obbligatorio indicare quante possibilità ci sono davvero di vincere. E quante, ovviamente, di perdere i propri soldi». Finalmente è soddisfatto il ministro per la Famiglia, i Giovani, e la Cooperazione internazionale, Andrea Riccardi, per i «primi limiti» imposti nel decretone sanità, alla dipendenza da gioco d'azzardo. La sua battaglia per rendere più efficace la lotta contro la mania del gioco che dilaga anche tra i più giovani e gli anziani, trasformandosi spesso in ludopatia, passa attraverso i nuovi vincoli che ha ottenuto siano aggiunti al decreto Balduzzi.

In particolare uno, quello sull'alea, che rivela il ministro: «E l'obbligo di informazione sulle reali possibilità di vincita di ogni gioco d'azzardo e ogni scommessa sportiva, che sono rare. Numeri che dovranno apparire in ogni comunicazione televisiva e radiofonica e dovranno essere stampati su ogni modulo, tagliandino e ricevuta di gioco. In modo che chi gioca sia un po' più consapevole del rischio di perdere i propri soldi».

Invece in troppi sono catturati dallo scintillio di pubblicità che incitano a tentare la sorte. «Per questo – ed è una seconda norma – sarà vietata ogni iniziativa promozionale ingannevole, diretta o indiretta, volta a favorire il gioco d'azzardo», spiega. Ancora in fase di messa a punto le sanzioni, che avranno però diversi gradi. Un primo, che potrebbe corrispondere ad una pena pecuniaria di 10-30mila euro, una recidiva con la sanzione raddoppiata e infine il terzo grado, in cui potrebbe essere sospesa, per due anni, la concessione.

«Nessun proibizionismo o moralismo di Stato», assicura il ministro: «Occorre però responsabilizzare i cittadini comuni e proteggere i cittadini più fragili, come bambini e giovani. Per questo vieteremo la pubblicità tv nella fascia protetta (16.00-19.30) e gli spot e i manifesti che raffigurano ragazzi intenti al gioco d'azzardo. Come anche la pubblicità sulla stampa giornaliera e periodica a loro destinata e quella nelle sale cinematografiche prima di film destinati ai minori». Ogni violazione potrebbe essere punita con una sanzione, attualmente ipotizzata sui 10-50mila euro. La prima recidiva con una sanzione aumentata da 50.000 a 100.000 euro e la seconda con la sospensione per due anni della concessione. Per il web, molto frequentato dai ragazzi, viene solo posto l'obbligo delle autorizzazioni e concessioni, pena una sanzione da 150-300mila euro. «E una misura un po' insufficiente – ammette Riccardi – ma conosco le difficoltà normative del web, che sto incontrando anche nel mettere a punto un ddl contro l'odio razziale e religioso».

I dati parlano chiaro: ci sono i milione 800mila italiani a rischio di forme più o meno gravi di dipendenza da gioco d'azzardo, 200mila minori coinvolti. E la rete delle tentazioni della vincita facile è capillare: c'è una slot-machine ogni 750 italiani. «Io stesso sono rimasto impressionato dall'aumento del gioco d'azzardo, che si accompagna alla tecnologicizzazione – evidenzia Riccardi -. Il gioco è sempre più individuale, segreto, e ha perso anche l'aspetto ludico. Ho ricevuto lettere toccanti. Quella di una madre che raccontava l'abisso in cui l'aveva trascinata il marito dal mondo felice in cui pensava di vivere: l'indebitamento, la vendita della casa, gli usurai. O di anziani che giocando perdono tutta la pensione», rimarca il ministro a sottolineare che non è solo un gioco. «Noi siamo stati leggeri. Non ci siamo accorti del rischio di contiguità tra il gioco d'azzardo e il mondo malavitoso. E di come il gioco d'azzardo spinga nelle mani degli usurai. E poi il ludopatico si indebita, vende tutto e poi si ammala. Dunque diventa un peso sociale. Cosa che ha capito il ministro Renato Balduzzi, con il quale ho lavorato molto bene».