06/10/2019 Europa e Africa, primi passi di una nuova politica sui migranti

di Andrea Riccardi

Fonte: Famiglia Cristiana

L’Italia non è più sola ad accogliere chi sbarca. E dal Continente Nero arrivano novità sui detenuti in Libia.

L’accordo di Malta sui richiedenti asilo ha coinvolto il governo maltese, l’Italia, la Francia e la Germania. Restano per ora fuori Grecia e Spagna, tanto toccate dai profughi. Gli altri paesi dell`Unione europea decideranno se farsi carico di questa gente. È una svolta: al di là dei Paesi di prima accoglienza, altri riceveranno i profughi, soccorsi da navi militari o ONG, e avranno la responsabilità di vagliare la richiesta d’asilo.
È un primo passo per superare il sistema di Dublino (che, per impedire al richiedente asilo di presentare più domande, responsabilizza il Paese di prima accoglienza). La logica di Dublino ha lasciato soli gli Stati dell`Europa meridionale, Spagna, Italia, Grecia, Malta, mentre gli altri Paesi europei hanno affermato tranquillamente che non era un loro problema. Si sono viste le conseguenze di questa politica in Italia, con il rafforzamento della propaganda politica di chi grida all’invasione.
Il consenso popolare ai sovranisti ha avuto ricadute sugli equilibri dell`Unione. Germania e Francia se ne sono accorte e, per questo e altri motivi, hanno assunto un atteggiamento più responsabile. L’incomprensione europea verso l`Italia è stata davvero poco lungimirante. 
Se l`Europa ha frontiere uniche, anche quelle meridionali vanno condivise: «C’è consapevolezza che Malta e l’Italia sono la porta dell`Europa», ha dichiarato il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese, che giudica positivamente l’accordo di Malta. Entro quattro settimane dall’approdo, i migranti saranno redistribuiti tra i Paesi che aderiscono al patto, mentre si prospettano sanzioni per quelli che non collaboreranno.

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